
Giovedì 23 maggio alle ore 15.00, nell'Aula Marmi di Palazzo Cybo Malaspina, si svolgerà l'incontro con l'artista Pino Modica, introdotto da Lucilla Meloni e intitolato Anni Ottanta: la singolare esperienza del Gruppo di Piombino, gruppo di cui Modica è stato uno dei protagonisti insieme a Salvatore Falci, Stefano Fontana e Cesare Pietroiusti. La conferenza è parte dei Racconti dell'Arte, il ciclo di incontri e proiezioni con artisti, autori, curatori e personalità della cultura, che si fa particolarmente ricco e denso nel 2019 nell'ambito delle celebrazioni per il 250° anniversario della fondazione dell’Accademia di Belle arti di Carrara. Qui il calendario completo.
Il gruppo, che si forma nel 1983 e tiene la sua ultima mostra collettiva nel 1992, ha sviluppato negli anni Ottanta una ricerca in controtendenza rispetto a una koiné incentrata sul primato dell’individualismo e dell’autorialità. La sua storia, seppur breve, ha rappresentato un originale intervento nella realtà, ha ricollegato arte e vita quotidiana e ha comportato la ri-definizione dell’oggetto d’arte. I dispositivi predisposti dagli artisti: oggetti comuni lievemente modificati, inseriti nei luoghi della vita come bar, cabine telefoniche, spazi urbani, venivano modificati dall’intervento dell’osservatore in maniera involontaria, giacché egli non sapeva di manipolare un oggetto d’arte. L’opera compiuta è dunque l’esito del processo avviato dall’artista e attivato dall’osservatore, di cui registra i gesti automatici, le attitudini comportamentali, le tracce, il rapporto più o meno subliminale con gli oggetti di consumo.
Pino Modica è nato a Civitavecchia nel 1952. Dopo le personali Rilevamenti estetici (1985) alla galleria Lascala di Roma, Infrangenze (1989) allo Studio Casoli di Milano e Bersagli (1990) alla galleria Alice di Roma, ha partecipato, nello stesso anno, alla sezione Aperto della XLIV Biennale di Venezia. Nel 1991 è presente ad Anni Novanta, rassegna internazionale curata da R.Barilli alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna e, con Buono di prenotazione d'acquisto, realizza un lavoro incentrato sul processo di determinazione dell'oggetto-reperto e fortemente legato al problema dell'immigrazione. Tra le numerose mostre all'estero, ricordiamo quelle al Musée d'Art Contemporain di Guerigny (1990) e al Musée de la Villette di Parigi (1992), alla Virreina di Barcellona (2000) e al Kunstforum di Berlino (2002), nell'ambito della rassegna Der italienische Weg vom Fututurismus zum Laser. Le sue opere sono presenti in prestigiose collezioni private e pubbliche.