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Il Magazzino Micali e la scultura nei primi due decenni dell'Ottocento

Venerdì 17 maggio alle ore 15.00 l'intervento di Cinzia Maria Sicca
Il Magazzino Micali e la scultura nei primi due decenni dell'Ottocento

Pubblicato il 16 May 2019 da redazione

Venerdì 17 maggio alle ore 15.00, nell'Aula Marmi di Palazzo Cybo Malaspina, si svolgerà l'incontro con Cinzia Maria Sicca, ordinario di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Pisa, introdotto da Gerardo de Simone. L'intervento, intitolato “La perfezione dei Modelli, tanto per la Statuaria, che per l'Ornato, rendono insigne questa Manifattura, e superiore a tutte le altre della Toscana". Il Magazzino Micali e la scultura nei primi due decenni dell'Ottocento, è parte dei Racconti dell'Arte, il ciclo di incontri e proiezioni con artisti, autori, curatori e personalità della cultura, che si fa particolarmente ricco e denso nel 2019 nell'ambito delle celebrazioni per il 250° anniversario della fondazione dell’Accademia di Belle arti di Carrara. Qui il calendario completo.

La conferenza si riconnette, focalizzandosi però sulle vicende della scultura, alla mostra Window on the world. Il mercato internazionale delle stampe nella Livorno del Settecento, recentemente inaugurata presso il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi a Pisa. Nel corso del XVIII secolo Livorno fu un importante nodo nel mercato dell'arte, cosmopolita crocevia di mode e gusti per mercanti e acquirenti. Tappa importante del Grand Tour e soprattutto "emporio felice del Mediterraneo", i viaggiatori si rifornivano qui di abiti ed accessori alla moda prima di affrontare il soggiorno fiorentino e romano, e da qui inviavano ai paesi di origine gli acquisti d'arte compiuti attraverso i referenti italiani. A partire dal 1777 uno dei principali fornitori di stampe, porcellane e scultura fu Giacinto Micali e dopo di lui il figlio, Giovanni Carlo. Fondatori del Negozio del Veneziano e poi del Magazzino Micali, i due Micali divennero di fatto i principali mediatori tra i laboratori Apuani e il mercato internazionale, esportando principalmente verso l'Inghilterra e gli Stati Uniti d'America opere in marmo di ogni dimensione e tipologia.

Cinzia M. Sicca è professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Pisa, dove si è formata, allieva di Eugenio Luporini. Junior Lecturer al’Università di Leicester (1978-82), Research Fellow al Downing College di Cambridge (1982-85), Visiting Fellow presso il Getty Center for the History of Art and Humanities (1987 e 1990), nel 1988 ha conseguito il Ph.D. con una tesi su Lord Burlington collezionista di disegni architettonici ed architetto. Professore Associato presso l’Università di Pisa nel 1993, è stata British Academy Visiting Professor presso l’Università di Leicester (2001), Frese Senior Fellow al Center for Advanced Study in the Visual Arts presso la National Gallery of Art a Washington (2002-2003), ha vinto fondi di ricerca CNR, PRIN e FIRB, borse Fullbright (1997 e 2007), un Getty Collaborative Research Grant (John Talman’s Collection of Drawings as a Historia of art from Antiquity to Christianity, 2002-04). Ha curato sezioni delle mostre “A.Palladio: la sua eredità nel mondo” (Vicenza, Basilica Palladiana) e “Livorno: progetto e storia di una città fra il 1500 e il 1600” (1980); le sezioni Architettura e Giardini della mostra “William Kent: a Tercentenary Tribute” (Hull e Nottingham, 1985); ha cocurato la mostra “Da Cosimo III a Pietro Leopoldo. La Pittura a Pisa nel Settecento” (Pisa, Palazzo Reale), e il convegno “Pittura Toscana e Pittura Europea nel Secolo dei Lumi” (1990); il seminario “Material Culture and the History of Sculpture in England and Italy c. 1700-1850” (1998). Ha organizzato convegni con il Paul Mellon Center di Londra, con Villa I Tatti e con la Renaissance Society of America. È chief editor della collana “Studi e Fonti per la Storia della Scultura” (Pisa University Press), e responsabile per l’Area Moderna del Progetto di Eccellenza del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, I tempi delle strutture. Resilienze, accelerazioni e percezioni del cambiamento nello spazio euro-mediterraneo (2019-22).