Top

Cerchi qualcosa di specifico? fai una ricerca nel sito usando il box ricerca qua sotto

Riprendono "I racconti dell'arte"!

L'8 marzo, l'incontro con Silvia Massa sulla grafica al museo
Riprendono "I racconti dell'arte"!

Pubblicato il 06 March 2019 da redazione

E' previsto per venerdì 8 marzo, alle ore 15.00, il primo appuntamento del 2019 de "I racconti dell'arte", il ciclo di incontri e proiezioni con artisti, autori, curatori e personalità della cultura, come da tradizione ospitato nella Sala del campionario dei marmi. Quest'anno il ciclo si svolge nell'ambito delle celebrazioni per il 250° anniversario della fondazione dell’Accademia di Belle arti di Carrara. Presentato dal prof. Gerardo de Simone, il primo incontro - intitolato La grafica al museo: musealizzazione di disegni e stampe nell’Italia di fine Ottocento - vede ospite Silvia Massa, Ph.D. Candidate in Analysis and Management of Cultural Heritage presso la Scuola IMT Alti Studi di Lucca.

 Quale è il posto della grafica? Sono disegni e stampe oggetti di pregio, da esporre in cornice, oppure ‘beni librari’ da conservare in volume? Oppure, ancora, strumenti di studio per gli artisti? E quale è l’istituzione più adatta alla loro conservazione, il museo o la biblioteca, l’accademia o l’archivio?
Nell’Italia post-unitaria, queste domande occupavano ben poco spazio nell’agenda di studiosi, artisti e funzionari ministeriali alle prese con la riorganizzazione del patrimonio culturale. Bisognerà aspettare il 1895 affinché sia ufficialmente creato il Gabinetto Nazionale delle Stampe di Roma: qui fu collocata parte della collezione Corsini di disegni e stampe (precedentemente conservata in biblioteca) per cercare di trasformarla in un modello di gestione e tutela dei materiali grafici da poter applicare poi in tutto il Paese.
Ripercorrendo gli anni precedenti alla fondazione del Gabinetto Nazionale delle Stampe, questa presentazione prova a identificare gli elementi che hanno contribuito alla definizione di tale modello: per trovare una risposta è necessario partire dai cambiamenti nella percezione critica di disegni e stampe e passare per la storia di allestimenti e collezioni museali, senza dimenticare l’influenza di pratiche di conservazione già adottate nei musei europei e il ruolo svolto da alcuni tenaci (e ostinati) protagonisti delle istituzioni culturali.