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Paolo BOLPAGNI: La rivoluzione quieta di Kandinskij

Venerdì 10 giugno 2022 alle ore 11.00 per I racconti dell'arte
Paolo BOLPAGNI: La rivoluzione quieta di Kandinskij

Pubblicato il 07 June 2022 da redazione

Si terrà venerdì 10 giugno 2022 alle ore 11.00, per il ciclo 2021 - 2022 dei Racconti dell'arte, la conferenza “La rivoluzione quieta di Kandinskij”, di Paolo BOLPAGNI. L'incontro, moderato da Annamaria Ducci, avrà luogo nell'Aula Magna dell'Accademia di Belle Arti di Carrara e online su Google Meet, aperto agli studenti e al pubblico. Indirizzo per il collegamento: meet.google.com/nmz-irvw-bhq.

Cogliere l’arco unitario della produzione di uno dei massimi artisti del XX secolo, Vasilij Kandinskij (1866-1944), attraverso ottanta opere di datazione compresa fra il 1900 circa e il 1940, che coprono i diversi momenti della sua carriera: questo l’obiettivo della mostra allestita fino al 26 giugno a Rovigo a Palazzo Roverella, curata da Paolo Bolpagni e Evgenija Petrova. Vi trovano spazio anche dipinti di “compagni di strada” di Kandinskij come Gabriele Münter, Paul Klee, Arnold Schönberg, Alexej von Jawlensky, Marianne von Werefkin, e inoltre libri in edizione originale, documenti, fotografie, rari filmati d’epoca, cimeli, oggetti etnografici. Tutto questo per seguire le orme di un cammino creativo che fu sempre in rapporto con la dimensione musicale e con le profonde radici dell’anima popolare, ma meno lineare e monolitico rispetto a quanto l’opinione diffusa ritenga. Le costanti che, dai primi anni d’attività sino alla fine, innervano il personalissimo modo di dipingere di Kandinskij sono la ricerca di un’autenticità interiore e la volontà di creare un mondo visivo libero e nuovo.

Paolo Bolpagni è uno storico delle arti, curatore e organizzatore culturale. Dal 2016 è il direttore della Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti di Lucca. È un esperto del tema dei rapporti tra le arti visive e la musica nel XIX e XX secolo, ma si è ampiamente occupato anche di arte italiana ed europea tra fine ’800 e inizio ’900 (compresi gli aspetti della grafica e dell’illustrazione), di astrattismo internazionale, fino agli esiti cinetici e programmati, di arte italiana e francese degli anni ’50-’60 (anche nelle sue relazioni con il design), di “partiture visive” e ricerche verbo-visuali delle neoavanguardie, di critica d’arte e di museologia.

È stato il più giovane vincitore del Premio Sulmona per la storia dell’arte, conseguito nel 2013. È accademico d’onore dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia.