Corpi distanti, il report
La mostra alla Galleria Valeria Lattanzi aperta fino al 6 luglio 2019
Curata dal prof. Marco Signorini, Corpi Distanti è una mostra collettiva che riflette sul linguaggio fotografico, attraverso il lavoro di 7 studentesse o ex studentesse dell'Accademia. La risposta alla domanda su che cosa sia esposto in galleria risiede nel gioco di parole intrinseco nel nome: il soggetto è il corpo umano che prende distanza, appunto, dall’istante fotografico per diventare qualcosa di diverso dalla fotografia ritrattistica a cui siamo abituati. Ma la distanza non è solo intesa come allontanamento dal realismo del soggetto, bensì gioca un ruolo fondamentale nello spazio espositivo. La collocazione delle opere non è casuale e bisogna osservare attentamente le pareti per trovare tutti i lavori presenti in mostra.
Ognuna delle sette artiste pone un punto di vista differente rispetto al soggetto della mostra dovuto, probabilmente, a sensibilità e corso di studi. Caterina Castelli, laureata in Scultura, gioca proprio sullo spazio, ponendo i suoi lavori in angoli più o meno facilmente visibili. Le sue sagome si dispongono in perfetta armonia con lo spazio apparendo da una parete o inserendosi in un angolo del muro. Noela Lotti riprende il significato etimologico della parola fotografia (scrittura con la luce), proiettando la sua immagine su carta e ricreando la propria figura utilizzando la fusaggine. Naomi Casà, laureata alla Scuola di Grafica, crea degli oggetti di design sui quali stampa fotografie di trame di pelle per comunicare come diverse “pelli” (e, dunque, persone) possano coesistere in armonia.
Ed ancora diverse sono le interpretazioni di Gennifer Deri, Alessia Bressan, Arianna Meini e Maria Chiara Gagliardi, ognuna delle quali si confronta in maniera personale con un soggetto accessibile e quotidiano come il corpo, utilizzando un mezzo divenuto - nell’era dello smartphone - accessibile a tutti: la fotografia.
Le opere rimarranno in mostra fino al 6 luglio presso la Galleria Valeria Lattanzi in Via Cavour 6. Non perdetevela! Nell'attesa, vi regaliamo un piccolo reportage fotografico.
Foto e testo Nicolò Forcieri